Logo CArtografia STOrica REgionale
 
TitoloCopia tratta dall'Autentico grande formato d'ordine dell'Eccellentissimo Signore Alessandro Zeno, Commissario della Serenissima Republica da Noi Giuseppe Cumano, e Pavolo Rossi, Periti, et Ingegnieri della Detta Serenissima Republica di Venetia
Datazione1689
AutoriCuman Giuseppe, ingegnere e perito della Serenissima Repubblica; Rossi Paolo, perito e ingegnere della Serenissima Repubblica
Scala graficaassente
Scala numericaassente
Altezza (mm)510
Larghezza (mm)755
Num.fogli/tavole8
Tecnicastampa colorata
Supportocarta
Orientamentosud sud-est in alto
Conservazionebuona
ArchivioArchivio di Stato di Firenze
FondoPiante antiche dei confini
Descrizione fondoLe piante e le carte relative ai confini dello Stato toscano facevano anticamente parte dell'archivio dei Nove conservatori della giurisdizione e del dominio fiorentino, magistratura alla quale era affidata anche la tutela dei confini dello Stato durante il Principato mediceo. Durante il periodo lorenese, una parte delle competenze svolte dagli organi centrali fu trasferita alle nuove comunità istituite o rinnovate, procedendo con l’abolizione nel 1769 delle magistrature dei Nove e dei Capitani di parte ed alla creazione della Camera delle Comunità. Questo nuovo organo, dotato di personale tecnico, ed organizzato in due settori (quello degli affari contenziosi e quello degli affari economici) ebbe anche competenza sulle questioni di confine nonché la gestione del relativo archivio. Con il motuproprio del 5 aprile 1784 l'archivio delle Riformagioni, all'interno del quale era confluito due anni prima anche l'archivio dei Confini, fu trasferito alle dipendenze dell'Avvocato regio (creato nel 1778) a cui fu attribuita anche la funzione giurisdizionale sui confini e la cura del relativo archivio, precedentemente ordinato e inventariato. Il materiale cartografico fu così distinto fra “Piante antiche”, anteriori al 1782, e “Piante moderne”, relative al periodo 1782-1857. Le prime furono raccolte in registri o arrotolate in tubi di ferro detti “cannoni” e suddivise come le filze corrispondenti, alle quali sono collegate mediante rinvii, in nove “caselle” relative ai differenti tratti di confine del Granducato. Le altre, sempre arrotolate in tubi di ferro, furono invece suddivise in sezioni.
Nel periodo della dominazione francese così come al momento della restaurazione del Granducato, nel 1815, le questioni concernenti i confini ed il relativo archivio continuarono ad essere amministrate dall'Avvocato regio.
Serie-
Titolo unità archivisticaPontremoli per Valdizeri con Parma per Borgo Val di Taro. Atti, e Piante nella causa delle differenze commessa alla Ser.ma Repubblica di Venezia dell'Anno 1687
Numero unità archivistica82a
Descrizione unità archivisticaSi tratta di un piccolo volume a stampa di cc. 8 contenente atti e piante relative alla causa sul confine fra la Val di Zeri (Pontremoli) e il territorio di Borgo Val di Taro.
Titolo sottounità archivisticaCasella VIII
Descrizione sottounità archivistica-
Numero carta3-4
AnnotazioniCome si evince dal titolo, si tratta della copia a stampa ed in dimensioni minori della pianta realizzata dagli ingegneri veneti Giuseppe Cumano e Paolo Rossi, relativa alla confinazione fra la Val di Zeri (territorio di Pontremoli) e il territorio di Borgo Val di Taro. La linea rossa sta ad indicare la sommità dell’appennino, mentre la linea gialla indica il confine giurisdizionale in base all’istanza del Granduca di Toscana del 1688. Questo va dal Monte de’ Roncazzi (5) al fiume Tarodine (13) dove è segnata la lettera A e da qui verso Capra morta (20) seguendo il corso del Canalaccio, poi prosegue verso ponente fino al colle di Monte Gottero (46). Tutti i punti indicati nella pianta ed elencati nelle annotazioni sono luoghi presi a riferimento, spesso riconosciuti dalle parti con nomi diversi e quindi oggetto di controversia. La c. 82e è una copia.
Redattore schedaCinzia Bartoli
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