|
|
Titolo | [Pianta della terminazione ed apposizione dei termini giursdizionali concordata fra il Granducato di Toscana e la Repubblica di Lucca] |
Datazione | 1689, dicembre 14 |
Autori | Vannuccori Giovanni, ingegnere per parte della Ser.ma Repubblica di Lucca; Albertini Giovan Domenico, ingegnere per parte di S.A. Ser.ma |
Scala grafica | assente |
Scala numerica | assente |
Altezza (mm) | 475 |
Larghezza (mm) | 1650 |
Num.fogli/tavole | - |
Tecnica | china e acquerello |
Supporto | carta |
Orientamento | sud-est in alto |
Conservazione | discreta |
Archivio | Archivio di Stato di Firenze |
Fondo | Piante antiche dei confini |
Descrizione fondo | Le piante e le carte relative ai confini dello Stato toscano facevano anticamente parte dell'archivio dei Nove conservatori della giurisdizione e del dominio fiorentino, magistratura alla quale era affidata anche la tutela dei confini dello Stato durante il Principato mediceo. Durante il periodo lorenese, una parte delle competenze svolte dagli organi centrali fu trasferita alle nuove comunità istituite o rinnovate, procedendo con l’abolizione nel 1769 delle magistrature dei Nove e dei Capitani di parte ed alla creazione della Camera delle Comunità. Questo nuovo organo, dotato di personale tecnico, ed organizzato in due settori (quello degli affari contenziosi e quello degli affari economici) ebbe anche competenza sulle questioni di confine nonché la gestione del relativo archivio. Con il motuproprio del 5 aprile 1784 l'archivio delle Riformagioni, all'interno del quale era confluito due anni prima anche l'archivio dei Confini, fu trasferito alle dipendenze dell'Avvocato regio (creato nel 1778) a cui fu attribuita anche la funzione giurisdizionale sui confini e la cura del relativo archivio, precedentemente ordinato e inventariato. Il materiale cartografico fu così distinto fra “Piante antiche”, anteriori al 1782, e “Piante moderne”, relative al periodo 1782-1857. Le prime furono raccolte in registri o arrotolate in tubi di ferro detti “cannoni” e suddivise come le filze corrispondenti, alle quali sono collegate mediante rinvii, in nove “caselle” relative ai differenti tratti di confine del Granducato. Le altre, sempre arrotolate in tubi di ferro, furono invece suddivise in sezioni.
Nel periodo della dominazione francese così come al momento della restaurazione del Granducato, nel 1815, le questioni concernenti i confini ed il relativo archivio continuarono ad essere amministrate dall'Avvocato regio. |
Serie | - |
Titolo unità archivistica | Casella VII |
Numero unità archivistica | 7 |
Descrizione unità archivistica | La casella contiene la documentazione relativa alle confinazioni di Fivizzano in Lunigiana con Parma, Modena, Massa, Lucca, Genova e feudi dei Malaspina. Questa è in parte raccolta in un registro ed in parte suddivisa e conservata all'interno di tubi di ferro detti 'cannoni'. |
Titolo sottounità archivistica | - |
Descrizione sottounità archivistica | - |
Numero carta | 77 |
Annotazioni | Nella tavola è rappresentata la linea di confine fra Granducato di Toscana e Repubblica di Lucca nei territori del capitanato di Fivizzano e della Vicaria di Municciano (Minucciano), con la precisa indicazione dei termini giurisdizionali concordati fra le parti. Il documento è conservato all'interno del cannone 5. |
Redattore scheda | Cinzia Bartoli |