Logo CArtografia STOrica REgionale
 
TitoloDisegno che dimostra la disputa dei Confini tra Isolano Stato di S.A.R. e Terma Stato dell’Ill.mo S.re Marchese di Fosdinovo nella Lunigiana
Datazione1701
AutoriBuonenove Dario Giuseppe, ingegnere
Scala graficacanne 150 a terra fiorentine
Scala numerica1:1403
Altezza (mm)570
Larghezza (mm)1295
Num.fogli/tavole-
Tecnicachina e acquerello
Supportocarta
Orientamentoovest nord-ovest in alto
Conservazionediscreta
ArchivioArchivio di Stato di Firenze
FondoPiante antiche dei confini
Descrizione fondoLe piante e le carte relative ai confini dello Stato toscano facevano anticamente parte dell'archivio dei Nove conservatori della giurisdizione e del dominio fiorentino, magistratura alla quale era affidata anche la tutela dei confini dello Stato durante il Principato mediceo. Durante il periodo lorenese, una parte delle competenze svolte dagli organi centrali fu trasferita alle nuove comunità istituite o rinnovate, procedendo con l’abolizione nel 1769 delle magistrature dei Nove e dei Capitani di parte ed alla creazione della Camera delle Comunità. Questo nuovo organo, dotato di personale tecnico, ed organizzato in due settori (quello degli affari contenziosi e quello degli affari economici) ebbe anche competenza sulle questioni di confine nonché la gestione del relativo archivio. Con il motuproprio del 5 aprile 1784 l'archivio delle Riformagioni, all'interno del quale era confluito due anni prima anche l'archivio dei Confini, fu trasferito alle dipendenze dell'Avvocato regio (creato nel 1778) a cui fu attribuita anche la funzione giurisdizionale sui confini e la cura del relativo archivio, precedentemente ordinato e inventariato. Il materiale cartografico fu così distinto fra “Piante antiche”, anteriori al 1782, e “Piante moderne”, relative al periodo 1782-1857. Le prime furono raccolte in registri o arrotolate in tubi di ferro detti “cannoni” e suddivise come le filze corrispondenti, alle quali sono collegate mediante rinvii, in nove “caselle” relative ai differenti tratti di confine del Granducato. Le altre, sempre arrotolate in tubi di ferro, furono invece suddivise in sezioni.
Nel periodo della dominazione francese così come al momento della restaurazione del Granducato, nel 1815, le questioni concernenti i confini ed il relativo archivio continuarono ad essere amministrate dall'Avvocato regio.
Serie-
Titolo unità archivisticaCasella VII
Numero unità archivistica7
Descrizione unità archivisticaLa casella contiene la documentazione relativa alle confinazioni di Fivizzano in Lunigiana con Parma, Modena, Massa, Lucca, Genova e feudi dei Malaspina. Questa è in parte raccolta in un registro ed in parte suddivisa e conservata all'interno di tubi di ferro detti 'cannoni'.
Titolo sottounità archivistica-
Descrizione sottounità archivistica-
Numero carta76a
AnnotazioniNella tavola è raffigurata la zona di confine fra il territorio di Isolano (Granducato di Toscana) ed il marchesato di Fosdinovo, con l’indicazione del percorso (linea nera punteggiata) fatto per il sopralluogo e delle zone oggetto di controversia fra le parti. Le annotazioni riportate nel cartiglio in basso a sinistra riportano i diversi punti indicati nel disegno e spiegano e che l’area evidenziata con il colore verde “si dice esser parte di valigiera”, così come tutti beni che sono tra la via di Terma (linea rossa punteggiata) ed i canali del Casteldon, del Castellaro e della Guisciolosa. L’area evidenziata con il colore giallo è invece il “luogo della levata”, mentre quella indicata in rosso è il “luogo di Cirigliola”. Infine le due zone indicate rispettivamente in viola (o meglio “di colorito paonazzo”) e in grigio sono terreni appartenenti a Cirigliola. Nel primo caso, l’informazione viene asserita dagli abitanti di Isolano, ma non accordata da quelli di Terma. Il documento, fatto in correzione della pianta realizzata dal Veraci nel 1722, è conservato all'interno del cannone 4 insieme alla c. 76b.
Redattore schedaCinzia Bartoli
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