Logo CArtografia STOrica REgionale
 
Titolo[Controversia di confine fra il territorio di Comano e Miscoso]
Datazione1754, luglio
AutoriFalleri Antonio, ingegnere della Toscana; Regalia Filippo, capitano ingegnere di Parma
Scala graficacatene 50 di braccia 25 a terra fiorentine
Scala numerica1:8384
Altezza (mm)370
Larghezza (mm)475
Num.fogli/tavole-
Tecnicachina e acquerello
Supportocarta
Orientamentoest nord-est in alto
Conservazionebuona
ArchivioArchivio di Stato di Firenze
FondoPiante antiche dei confini
Descrizione fondoLe piante e le carte relative ai confini dello Stato toscano facevano anticamente parte dell'archivio dei Nove conservatori della giurisdizione e del dominio fiorentino, magistratura alla quale era affidata anche la tutela dei confini dello Stato durante il Principato mediceo. Durante il periodo lorenese, una parte delle competenze svolte dagli organi centrali fu trasferita alle nuove comunità istituite o rinnovate, procedendo con l’abolizione nel 1769 delle magistrature dei Nove e dei Capitani di parte ed alla creazione della Camera delle Comunità. Questo nuovo organo, dotato di personale tecnico, ed organizzato in due settori (quello degli affari contenziosi e quello degli affari economici) ebbe anche competenza sulle questioni di confine nonché la gestione del relativo archivio. Con il motuproprio del 5 aprile 1784 l'archivio delle Riformagioni, all'interno del quale era confluito due anni prima anche l'archivio dei Confini, fu trasferito alle dipendenze dell'Avvocato regio (creato nel 1778) a cui fu attribuita anche la funzione giurisdizionale sui confini e la cura del relativo archivio, precedentemente ordinato e inventariato. Il materiale cartografico fu così distinto fra “Piante antiche”, anteriori al 1782, e “Piante moderne”, relative al periodo 1782-1857. Le prime furono raccolte in registri o arrotolate in tubi di ferro detti “cannoni” e suddivise come le filze corrispondenti, alle quali sono collegate mediante rinvii, in nove “caselle” relative ai differenti tratti di confine del Granducato. Le altre, sempre arrotolate in tubi di ferro, furono invece suddivise in sezioni.
Nel periodo della dominazione francese così come al momento della restaurazione del Granducato, nel 1815, le questioni concernenti i confini ed il relativo archivio continuarono ad essere amministrate dall'Avvocato regio.
Serie-
Titolo unità archivisticaCasella VII
Numero unità archivistica7
Descrizione unità archivisticaLa casella contiene la documentazione relativa alle confinazioni di Fivizzano in Lunigiana con Parma, Modena, Massa, Lucca, Genova e feudi dei Malaspina. Questa è in parte raccolta in un registro ed in parte suddivisa e conservata all'interno di tubi di ferro detti 'cannoni'.
Titolo sottounità archivistica-
Descrizione sottounità archivistica-
Numero carta75b
AnnotazioniIn rosso è circoscritto il territorio lungo il fiume Enza, oggetto della controversia fra Comano (Granducato di Toscana) e Miscoso (Stato di Parma). Nel disegno sono riportati con precisione (ed elencati nei due indici posti rispettivamente a destra e a sinistra della tavola), i termini riconosciuti dalle due comunità e quelli non accordati. La tavola è firmata (e quindi approvata) da Sebastiano Bilanci Delegato della Toscana, Giovan Battista Forti Commissario Delegato di Parma, Antonio Falleri Ingegnere della Toscana, Filippo Regaglia Cap.no Ingegnere di Parma, Giovanni Maria Ferrarini Deputato per la parte della Toscana, Modesto Lusardi Cancelliere Deputato per la parte di Parma. Cfr. c. 75a. Entrambi i documenti sono contenuti all'interno del cannone 3.
Redattore schedaCinzia Bartoli
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