Logo CArtografia STOrica REgionale
 
TitoloPianta de' terreni che sono dentro del confine Giurisdizionale e la Fossa di Porta
Datazione1729, agosto 25
AutoriPisani Marco, agrimensore; Folini Valentino, agrimensore
Scala graficapertiche 100 di braccia 5 1/3 lucchese
Scala numerica1:1657
Altezza (mm)855
Larghezza (mm)570
Num.fogli/tavole-
Tecnicachina e acquerello
Supportocarta
Orientamentonord-est in alto
Conservazionediscreta
ArchivioArchivio di Stato di Firenze
FondoPiante antiche dei confini
Descrizione fondoLe piante e le carte relative ai confini dello Stato toscano facevano anticamente parte dell'archivio dei Nove conservatori della giurisdizione e del dominio fiorentino, magistratura alla quale era affidata anche la tutela dei confini dello Stato durante il Principato mediceo. Durante il periodo lorenese, una parte delle competenze svolte dagli organi centrali fu trasferita alle nuove comunità istituite o rinnovate, procedendo con l’abolizione nel 1769 delle magistrature dei Nove e dei Capitani di parte ed alla creazione della Camera delle Comunità. Questo nuovo organo, dotato di personale tecnico, ed organizzato in due settori (quello degli affari contenziosi e quello degli affari economici) ebbe anche competenza sulle questioni di confine nonché la gestione del relativo archivio. Con il motuproprio del 5 aprile 1784 l'archivio delle Riformagioni, all'interno del quale era confluito due anni prima anche l'archivio dei Confini, fu trasferito alle dipendenze dell'Avvocato regio (creato nel 1778) a cui fu attribuita anche la funzione giurisdizionale sui confini e la cura del relativo archivio, precedentemente ordinato e inventariato. Il materiale cartografico fu così distinto fra “Piante antiche”, anteriori al 1782, e “Piante moderne”, relative al periodo 1782-1857. Le prime furono raccolte in registri o arrotolate in tubi di ferro detti “cannoni” e suddivise come le filze corrispondenti, alle quali sono collegate mediante rinvii, in nove “caselle” relative ai differenti tratti di confine del Granducato. Le altre, sempre arrotolate in tubi di ferro, furono invece suddivise in sezioni.
Nel periodo della dominazione francese così come al momento della restaurazione del Granducato, nel 1815, le questioni concernenti i confini ed il relativo archivio continuarono ad essere amministrate dall'Avvocato regio.
Serie-
Titolo unità archivisticaCasella VI
Numero unità archivistica6
Descrizione unità archivisticaLa casella contiene la documentazione relativa alle confinazioni del territorio di Pietrasanta con Lucca, Modena e Massa. Questa è in parte raccolta in un registro ed in parte suddivisa e conservata all'interno di tubi di ferro detti 'cannoni'.
Titolo sottounità archivistica-
Descrizione sottounità archivistica-
Numero carta70
AnnotazioniLa pianta raffigura schematicamente l’area che si estende dalla strada romana fino al lago di Porta Beltrame ed è compresa fra il confine giurisdizionale dei territori di Pietrasanta e Montignoso e la fossa di Porta. Le lettere (dalla A alla M) indicano le diverse proprietà che sono elencate e descritte nelle annotazioni riportate nel riquadro in alto a sinistra. Le lettere “a”, “b” e “C”, indicano rispettivamente: il termine posto nella grotta accanto alla Chiesa del Salto alla Cervia, il termine detto “della Falce” che fu restaurato dagli ingegneri Giovanni Maria Veraci e Giovanni Filippo Ciocchi, ed infine il termine posto sulla riva del lago che fu “construtto, e Fabbricato, mediante il Sig. Preposto Fernando Valentini per S.A.R.”. Di questi ultimi due termini sono riportati i disegni delle piante e degli alzati. La scala per questi disegni è di pertiche 100 di braccia 5 a panno fiorentine (= 92 mm). Il documento è conservato all'interno del cannone 8.
Redattore schedaCinzia Bartoli
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