Logo CArtografia STOrica REgionale
 
TitoloPianta de’ i Termini al Salto della Cervia e al Lago di Porta Beltrame fra Pietrasanta e Montignoso fatta d’accordo con l’assistenza delli sottoscritti Sig. Deputati per il Ser. G. Duca di Toscana, e l’Eccll.ma Rep.ca di Lucca firmata il di 13 Dicembre 1696
Datazione1696, dicembre 13
AutoriCiaccheri Giuliano, ingegnere di S.A.S.; Masseangeli Giuseppe, ingegnere dell'Ecc. Repubblica di Lucca
Scala graficapertiche 200 di braccia 5 a panno fiorentine
Scala numerica1:1645
Altezza (mm)425
Larghezza (mm)1120
Num.fogli/tavole-
Tecnicachina e acquerello
Supportocarta su tela
Orientamentosud-est in alto
Conservazionebuona
ArchivioArchivio di Stato di Firenze
FondoPiante antiche dei confini
Descrizione fondoLe piante e le carte relative ai confini dello Stato toscano facevano anticamente parte dell'archivio dei Nove conservatori della giurisdizione e del dominio fiorentino, magistratura alla quale era affidata anche la tutela dei confini dello Stato durante il Principato mediceo. Durante il periodo lorenese, una parte delle competenze svolte dagli organi centrali fu trasferita alle nuove comunità istituite o rinnovate, procedendo con l’abolizione nel 1769 delle magistrature dei Nove e dei Capitani di parte ed alla creazione della Camera delle Comunità. Questo nuovo organo, dotato di personale tecnico, ed organizzato in due settori (quello degli affari contenziosi e quello degli affari economici) ebbe anche competenza sulle questioni di confine nonché la gestione del relativo archivio. Con il motuproprio del 5 aprile 1784 l'archivio delle Riformagioni, all'interno del quale era confluito due anni prima anche l'archivio dei Confini, fu trasferito alle dipendenze dell'Avvocato regio (creato nel 1778) a cui fu attribuita anche la funzione giurisdizionale sui confini e la cura del relativo archivio, precedentemente ordinato e inventariato. Il materiale cartografico fu così distinto fra “Piante antiche”, anteriori al 1782, e “Piante moderne”, relative al periodo 1782-1857. Le prime furono raccolte in registri o arrotolate in tubi di ferro detti “cannoni” e suddivise come le filze corrispondenti, alle quali sono collegate mediante rinvii, in nove “caselle” relative ai differenti tratti di confine del Granducato. Le altre, sempre arrotolate in tubi di ferro, furono invece suddivise in sezioni.
Nel periodo della dominazione francese così come al momento della restaurazione del Granducato, nel 1815, le questioni concernenti i confini ed il relativo archivio continuarono ad essere amministrate dall'Avvocato regio.
Serie-
Titolo unità archivisticaCasella VI
Numero unità archivistica6
Descrizione unità archivisticaLa casella contiene la documentazione relativa alle confinazioni del territorio di Pietrasanta con Lucca, Modena e Massa. Questa è in parte raccolta in un registro ed in parte suddivisa e conservata all'interno di tubi di ferro detti 'cannoni'.
Titolo sottounità archivistica-
Descrizione sottounità archivistica-
Numero carta64b
AnnotazioniLa pianta raffigura schematicamente l’area compresa fra il lago di Porta Beltrame e la strada Maestra Romana, con l’indicazione dei termini e delle linee di confine pretese rispettivamente dalle comunità di Montignoso e Pietrasanta. Con precisione sono riportati: con la lettera A il termine posto sull’estremità del monte di Palatina; con la lettera B il punto, presso la grotta del Monte accanto alla chiesa del Salto alla Cervia (C), in cui si trovano due stemmi di Pietrasanta; con la lettere D ed E rispettivamente la torre del Salto alla Cervia ed il Corpo di Guardia; con la lettera F il termine della Falce vicino alla riva laterale del Lago “diruto fino al piano della campagna”; con le lettere AM la linea “che s’addrizza per gr. 19 di Libeccio all’estremità del Corpo del sudd. Termine della Falce, che verso è Palatina”; con la lettera N il muro in parte rovinato, che viene considerato come termine di confine dagli abitanti di Montignoso; con la lettera O il termine del Lupascendi tra il territorio di Massa e quello di Montignoso, detto anche “termine di Mezzo”. Per i disegni dei termini la scala è di braccia 10 (= 75 mm). La c. 64c è una copia. Entrambi i documenti sono conservati all'interno del cannone 2 insieme alle cc. 64a, 64d e 64e.
Redattore schedaCinzia Bartoli
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