Logo CArtografia STOrica REgionale
 
TitoloPianta levata alla Culla per potervi esaminare la linea tra Pietrasanta e Farnocchia, e Camaiore e Monteggeri, che nella Sent. del Tesauro del 1578 si dice dover esser’ retta dal X termine degli Aguti fino al fonte di Carpigna coll’esistenza oggi del detto X termine XI e XII mancando il XIII
Datazione1698, luglio 12
AutoriCiaccheri Giuliano, ingegnere di S.A.S.; Gabbrielli Giovanni Francesco, ingegnere della Serenissima Repubblica di Lucca; Masseangeli Giuseppe, ingegnere della Serenissima Repubblica di Lucca
Scala graficapertiche 300 di braccia 5 l'una lucchesi
Scala numerica1:2580
Altezza (mm)455
Larghezza (mm)910
Num.fogli/tavole-
Tecnicachina e acquerello
Supportocarta
Orientamentoest sud-est in alto
Conservazionebuona
ArchivioArchivio di Stato di Firenze
FondoPiante antiche dei confini
Descrizione fondoLe piante e le carte relative ai confini dello Stato toscano facevano anticamente parte dell'archivio dei Nove conservatori della giurisdizione e del dominio fiorentino, magistratura alla quale era affidata anche la tutela dei confini dello Stato durante il Principato mediceo. Durante il periodo lorenese, una parte delle competenze svolte dagli organi centrali fu trasferita alle nuove comunità istituite o rinnovate, procedendo con l’abolizione nel 1769 delle magistrature dei Nove e dei Capitani di parte ed alla creazione della Camera delle Comunità. Questo nuovo organo, dotato di personale tecnico, ed organizzato in due settori (quello degli affari contenziosi e quello degli affari economici) ebbe anche competenza sulle questioni di confine nonché la gestione del relativo archivio. Con il motuproprio del 5 aprile 1784 l'archivio delle Riformagioni, all'interno del quale era confluito due anni prima anche l'archivio dei Confini, fu trasferito alle dipendenze dell'Avvocato regio (creato nel 1778) a cui fu attribuita anche la funzione giurisdizionale sui confini e la cura del relativo archivio, precedentemente ordinato e inventariato. Il materiale cartografico fu così distinto fra “Piante antiche”, anteriori al 1782, e “Piante moderne”, relative al periodo 1782-1857. Le prime furono raccolte in registri o arrotolate in tubi di ferro detti “cannoni” e suddivise come le filze corrispondenti, alle quali sono collegate mediante rinvii, in nove “caselle” relative ai differenti tratti di confine del Granducato. Le altre, sempre arrotolate in tubi di ferro, furono invece suddivise in sezioni.
Nel periodo della dominazione francese così come al momento della restaurazione del Granducato, nel 1815, le questioni concernenti i confini ed il relativo archivio continuarono ad essere amministrate dall'Avvocato regio.
Serie-
Titolo unità archivisticaCasella VI
Numero unità archivistica6
Descrizione unità archivisticaLa casella contiene la documentazione relativa alle confinazioni del territorio di Pietrasanta con Lucca, Modena e Massa. Questa è in parte raccolta in un registro ed in parte suddivisa e conservata all'interno di tubi di ferro detti 'cannoni'.
Titolo sottounità archivistica-
Descrizione sottounità archivistica-
Numero carta63a
AnnotazioniIl disegno mostra la linea di confine fra il Granducato di Toscana e lo Stato di Lucca, nei territori di Pietrasanta e Farnocchia, e Camaiore e Monteggeri, che in base alla sentenza del Tesauro del 1578 va dal termine X posto alle pendici del Colle degli Aguti, fino alla fonte di Carpigna (dove non si trova alcun termine ma “un’arme di S.A.S. distesa in terra”). Si riporta anche il termine XVI (D) posto lungo la strada della Culla in località “Crocescalca”, i termini E posti presso la “Chiusa della Culla” nel 1695 e il termine F posto ai “Pozzi della Culla”. La c. 63b è una copia meno particolareggiata. Entrambi i documenti sono conservati all'interno del cannone 1.
Redattore schedaCinzia Bartoli
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