Logo CArtografia STOrica REgionale
 
TitoloDimostrazione del presente andamento del Fiume Serchio e degl’attentati fatti nel Ramo maggiore nella corrente Estate dell’Anno 1742
Datazione1742
AutoriMenchi Pietro
Scala graficaassente
Scala numericaassente
Altezza (mm)434
Larghezza (mm)1145
Num.fogli/tavole-
Tecnicachina e acquerello
Supportocarta
Orientamentonord-est in alto
Conservazionebuona
ArchivioArchivio di Stato di Firenze
FondoPiante antiche dei confini
Descrizione fondoLe piante e le carte relative ai confini dello Stato toscano facevano anticamente parte dell'archivio dei Nove conservatori della giurisdizione e del dominio fiorentino, magistratura alla quale era affidata anche la tutela dei confini dello Stato durante il Principato mediceo. Durante il periodo lorenese, una parte delle competenze svolte dagli organi centrali fu trasferita alle nuove comunità istituite o rinnovate, procedendo con l’abolizione nel 1769 delle magistrature dei Nove e dei Capitani di parte ed alla creazione della Camera delle Comunità. Questo nuovo organo, dotato di personale tecnico, ed organizzato in due settori (quello degli affari contenziosi e quello degli affari economici) ebbe anche competenza sulle questioni di confine nonché la gestione del relativo archivio. Con il motuproprio del 5 aprile 1784 l'archivio delle Riformagioni, all'interno del quale era confluito due anni prima anche l'archivio dei Confini, fu trasferito alle dipendenze dell'Avvocato regio (creato nel 1778) a cui fu attribuita anche la funzione giurisdizionale sui confini e la cura del relativo archivio, precedentemente ordinato e inventariato. Il materiale cartografico fu così distinto fra “Piante antiche”, anteriori al 1782, e “Piante moderne”, relative al periodo 1782-1857. Le prime furono raccolte in registri o arrotolate in tubi di ferro detti “cannoni” e suddivise come le filze corrispondenti, alle quali sono collegate mediante rinvii, in nove “caselle” relative ai differenti tratti di confine del Granducato. Le altre, sempre arrotolate in tubi di ferro, furono invece suddivise in sezioni.
Nel periodo della dominazione francese così come al momento della restaurazione del Granducato, nel 1815, le questioni concernenti i confini ed il relativo archivio continuarono ad essere amministrate dall'Avvocato regio.
Serie-
Titolo unità archivisticaCasella V
Numero unità archivistica5
Descrizione unità archivisticaLa casella contiene la documentazione relativa alle confinazioni del barghigiano con Lucca e Modena. Questa è in parte raccolta in un registro ed in parte suddivisa e conservata all'interno di tubi di ferro detti 'cannoni'.
Titolo sottounità archivistica-
Descrizione sottounità archivistica-
Numero carta59
AnnotazioniLa pianta raffigura il corso del fiume Serchio che separa il territorio di Barga dal territorio lucchese (e in parte da quello modenese), nel tratto compreso fra il rio di Trepignano e la confluenza del fiume Ania. La rappresentazione piuttosto accurata mette in evidenza l’uso e la sistemazione del suolo (terreni in parte lavorativi ed in parte prativi e macchiosi) nei piani di Ribbiano, Mologno, Isola, Catarozzo, Fornaci e Pedona, i lavori (steccaie, etc…) realizzati lungo il fiume, gli “attentati” fatti al ramo maggiore, i corsi d’acqua affluenti (torrente Corsonna, rio di Nebbiana, rio di Vicinale, torrente Loppora) e la dislocazione degli insediamenti (come l’arsenale de’ Remi di S.A.R., le numerose case sparse in parte segnalate con i nomi dei proprietari, i mulini). Sono indicati anche la chiesa di S. Lucia e gli abitati di Barca e Bolognana. Quest’ultimo si trova in quella parte di territorio per il quale lo stato di Lucca “paga ogni anno a Barga per il lodo di Pio V del 1570”. L’annotazione riportata nel cartiglio in basso a destra spiega che la pianta è stata disegnata in buona parte “a occhio” senza aver potuto osservare “le proporzioni” dei luoghi, data la “strettezza del tempo” e “la segretezza” con cui è stata realizzata. Il documento è conservato all'interno del cannone 12.
Redattore schedaCinzia Bartoli
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