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Titolo | Pianta del Corso presente del Fiume Serchio a luoghi detti la Barca, Mologno, et il Piano di Pedona, fatta per dimostrazione della quantità, direzione e situazione che devono tenere, i lavori da farsi per difesa del piano di Barga Stato di S.A.S. ne XXVI Agosto MDCIC da Michele Gori |
Datazione | 1699, agosto 26 |
Autori | Gori Michele |
Scala grafica | canne 100 di braccia 5 l'una a panno fiorentine |
Scala numerica | 1:1848 |
Altezza (mm) | 427 |
Larghezza (mm) | 1645 |
Num.fogli/tavole | - |
Tecnica | china e acquerello |
Supporto | carta |
Orientamento | nord nord-ovest in alto |
Conservazione | discreta |
Archivio | Archivio di Stato di Firenze |
Fondo | Piante antiche dei confini |
Descrizione fondo | Le piante e le carte relative ai confini dello Stato toscano facevano anticamente parte dell'archivio dei Nove conservatori della giurisdizione e del dominio fiorentino, magistratura alla quale era affidata anche la tutela dei confini dello Stato durante il Principato mediceo. Durante il periodo lorenese, una parte delle competenze svolte dagli organi centrali fu trasferita alle nuove comunità istituite o rinnovate, procedendo con l’abolizione nel 1769 delle magistrature dei Nove e dei Capitani di parte ed alla creazione della Camera delle Comunità. Questo nuovo organo, dotato di personale tecnico, ed organizzato in due settori (quello degli affari contenziosi e quello degli affari economici) ebbe anche competenza sulle questioni di confine nonché la gestione del relativo archivio. Con il motuproprio del 5 aprile 1784 l'archivio delle Riformagioni, all'interno del quale era confluito due anni prima anche l'archivio dei Confini, fu trasferito alle dipendenze dell'Avvocato regio (creato nel 1778) a cui fu attribuita anche la funzione giurisdizionale sui confini e la cura del relativo archivio, precedentemente ordinato e inventariato. Il materiale cartografico fu così distinto fra “Piante antiche”, anteriori al 1782, e “Piante moderne”, relative al periodo 1782-1857. Le prime furono raccolte in registri o arrotolate in tubi di ferro detti “cannoni” e suddivise come le filze corrispondenti, alle quali sono collegate mediante rinvii, in nove “caselle” relative ai differenti tratti di confine del Granducato. Le altre, sempre arrotolate in tubi di ferro, furono invece suddivise in sezioni.
Nel periodo della dominazione francese così come al momento della restaurazione del Granducato, nel 1815, le questioni concernenti i confini ed il relativo archivio continuarono ad essere amministrate dall'Avvocato regio. |
Serie | - |
Titolo unità archivistica | Casella V |
Numero unità archivistica | 5 |
Descrizione unità archivistica | La casella contiene la documentazione relativa alle confinazioni del barghigiano con Lucca e Modena. Questa è in parte raccolta in un registro ed in parte suddivisa e conservata all'interno di tubi di ferro detti 'cannoni'. |
Titolo sottounità archivistica | - |
Descrizione sottounità archivistica | - |
Numero carta | 58a |
Annotazioni | I tre disegni riportati nella tavola raffigurano il corso del fiume Serchio in tre diverse località a confine fra il territorio di Barga e lo Stato di Lucca, con l’indicazione dei lavori che devono essere eseguiti in base al progetto del ing. Michele Gori. La c. 58b è una copia. Entrambi i documenti sono conservati all'interno del cannone 11 insieme alle cc. 58c e 58d. |
Redattore scheda | Cinzia Bartoli |