Logo CArtografia STOrica REgionale
 
TitoloPianta de’ fiumi giurisdizionali Serchio in Pedona, e Ania
Datazione1768
AutoriKindt Giovanni Giorgio, ingegnere
Scala graficacanne 100 di braccia 5 l'una a panno fiorentine
Scala numerica1:1896
Altezza (mm)468
Larghezza (mm)1340
Num.fogli/tavole-
Tecnicachina e acquerello
Supportocarta
Orientamentonord nord-ovest in alto
Conservazionebuona
ArchivioArchivio di Stato di Firenze
FondoPiante antiche dei confini
Descrizione fondoLe piante e le carte relative ai confini dello Stato toscano facevano anticamente parte dell'archivio dei Nove conservatori della giurisdizione e del dominio fiorentino, magistratura alla quale era affidata anche la tutela dei confini dello Stato durante il Principato mediceo. Durante il periodo lorenese, una parte delle competenze svolte dagli organi centrali fu trasferita alle nuove comunità istituite o rinnovate, procedendo con l’abolizione nel 1769 delle magistrature dei Nove e dei Capitani di parte ed alla creazione della Camera delle Comunità. Questo nuovo organo, dotato di personale tecnico, ed organizzato in due settori (quello degli affari contenziosi e quello degli affari economici) ebbe anche competenza sulle questioni di confine nonché la gestione del relativo archivio. Con il motuproprio del 5 aprile 1784 l'archivio delle Riformagioni, all'interno del quale era confluito due anni prima anche l'archivio dei Confini, fu trasferito alle dipendenze dell'Avvocato regio (creato nel 1778) a cui fu attribuita anche la funzione giurisdizionale sui confini e la cura del relativo archivio, precedentemente ordinato e inventariato. Il materiale cartografico fu così distinto fra “Piante antiche”, anteriori al 1782, e “Piante moderne”, relative al periodo 1782-1857. Le prime furono raccolte in registri o arrotolate in tubi di ferro detti “cannoni” e suddivise come le filze corrispondenti, alle quali sono collegate mediante rinvii, in nove “caselle” relative ai differenti tratti di confine del Granducato. Le altre, sempre arrotolate in tubi di ferro, furono invece suddivise in sezioni.
Nel periodo della dominazione francese così come al momento della restaurazione del Granducato, nel 1815, le questioni concernenti i confini ed il relativo archivio continuarono ad essere amministrate dall'Avvocato regio.
Serie-
Titolo unità archivisticaCasella V
Numero unità archivistica5
Descrizione unità archivisticaLa casella contiene la documentazione relativa alle confinazioni del barghigiano con Lucca e Modena. Questa è in parte raccolta in un registro ed in parte suddivisa e conservata all'interno di tubi di ferro detti 'cannoni'.
Titolo sottounità archivistica-
Descrizione sottounità archivistica-
Numero carta50b
AnnotazioniLa pianta raffigura l’area in prossimità della confluenza dell’Ania nel Serchio, entrambi fiumi “giurisdizionali” che fanno da confine fra il territorio della comunità di Barga e la Repubblica di Lucca. Nel disegno si distinguono con i colori giallo e verde i beni appartenenti a più particolari ed i beni livellari della comunità di Barga, e si riportano con precisione (elencandoli poi nelle annotazioni in basso) tutti i lavori eseguiti sulla riva sinistra del Serchio “fatti a spese universali” e sulla riva destra dell’Ania “fatti a spese dell’universale per tre quarti, della Comunità di Barga per un quarto, e dei particolari interessati per l’altro quarto”. Con le lettera G ed S infine sono indicati i lavori svolti lungo il fiume Ania rispettivamente dal Sergente Niccolai in territorio lucchese e dal Sig. Alfier Camillo Carrara in prossimità del proprio mulino in territorio barghigiano. Il documento è conservato all’interno del cannone 3 insieme alla c. 50a.
Redattore schedaCinzia Bartoli
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