Logo CArtografia STOrica REgionale
 
TitoloPiante del Confine tra la comunità di Barberino di Mugello Vicariato di Scarperia Stato Fiorentino e quella di Vernio [...]
Datazione1778, aprile 9
AutoriKindt Giovanni Giorgio, ingegnere per la parte della Comunità di Barberino; Rossi Anton Giuseppe, ingegnere per la parte della Comunità di Vernio
Scala graficacanne 600 di braccia 5 l'una a panno fiorentine
Scala numerica1:10246
Altezza (mm)502
Larghezza (mm)1162
Num.fogli/tavole-
Tecnicachina e acquerello
Supportocarta
Orientamentoest sud-est in alto
Conservazionebuona
ArchivioArchivio di Stato di Firenze
FondoPiante antiche dei confini
Descrizione fondoLe piante e le carte relative ai confini dello Stato toscano facevano anticamente parte dell'archivio dei Nove conservatori della giurisdizione e del dominio fiorentino, magistratura alla quale era affidata anche la tutela dei confini dello Stato durante il Principato mediceo. Durante il periodo lorenese, una parte delle competenze svolte dagli organi centrali fu trasferita alle nuove comunità istituite o rinnovate, procedendo con l’abolizione nel 1769 delle magistrature dei Nove e dei Capitani di parte ed alla creazione della Camera delle Comunità. Questo nuovo organo, dotato di personale tecnico, ed organizzato in due settori (quello degli affari contenziosi e quello degli affari economici) ebbe anche competenza sulle questioni di confine nonché la gestione del relativo archivio. Con il motuproprio del 5 aprile 1784 l'archivio delle Riformagioni, all'interno del quale era confluito due anni prima anche l'archivio dei Confini, fu trasferito alle dipendenze dell'Avvocato regio (creato nel 1778) a cui fu attribuita anche la funzione giurisdizionale sui confini e la cura del relativo archivio, precedentemente ordinato e inventariato. Il materiale cartografico fu così distinto fra “Piante antiche”, anteriori al 1782, e “Piante moderne”, relative al periodo 1782-1857. Le prime furono raccolte in registri o arrotolate in tubi di ferro detti “cannoni” e suddivise come le filze corrispondenti, alle quali sono collegate mediante rinvii, in nove “caselle” relative ai differenti tratti di confine del Granducato. Le altre, sempre arrotolate in tubi di ferro, furono invece suddivise in sezioni.
Nel periodo della dominazione francese così come al momento della restaurazione del Granducato, nel 1815, le questioni concernenti i confini ed il relativo archivio continuarono ad essere amministrate dall'Avvocato regio.
Serie-
Titolo unità archivisticaCasella IV
Numero unità archivistica4
Descrizione unità archivisticaLa casella contiene la documentazione relativa alle confinazioni del Mugello e della Romagna toscana con lo Stato della Chiesa. Questa è in parte raccolta in un registro ed in parte suddivisa e conservata all'interno di tubi di ferro detti 'cannoni'.
Titolo sottounità archivistica-
Descrizione sottounità archivistica-
Numero carta46a
AnnotazioniE’ rappresentato il confine fra la comunità di Barberino di Mugello e quella di Vernio, evidenziando in giallo le “differenze” che emergono considerando le diverse linee divisorie pretese dalle parti. Il disegno, data la finalità per cui è stato realizzato, presenta una ricca toponomastica (località, corsi d’acqua e strade). Sono inoltre riportate delle linee rosse che, come spiegano le annotazioni, sono state prese “a caso” allo scopo “di investigare nella dubbiezza, medianti esse, col corredo di altre notizie, i veri siti e nomi dei Confini”, così come per la stessa ragione sono riportati i punti segnati con la lettera “Y” e le linee ed i fossi indicati con la lettera “Z”. La pianta, oltre che dagli ingegneri Kindt e Rossi è firmata anche da Leonardo Antonio Cateni e Vincenzo Betti deputati per la parte di Barberino e da Paolo Masantini Vicario per la parte della comunità di Vernio. Il documento è conservato insieme alla c. 46b all'interno del cannone 7.
Redattore schedaCinzia Bartoli
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