Logo CArtografia STOrica REgionale
 
TitoloPianta e Andamento in misura di tutta la linea di Confina dello Stato di Toscana con quello di Bologna per quanto estendesi il Vicariato di Firenzuola [...]
Datazione1734, settembre 17
AutoriFabbri Andrea, perito deputato per S.A.R. e il Ser.mo G. Duca di Toscana e per l'Eccelso Senato di Bologna
Scala graficabraccia di firenze n. 3250
Scala numerica1:15325
Altezza (mm)532
Larghezza (mm)1143
Num.fogli/tavole-
Tecnicachina e acquerello
Supportocarta su tela
Orientamentonord nord-ovest in alto
Conservazionebuona
ArchivioArchivio di Stato di Firenze
FondoPiante antiche dei confini
Descrizione fondoLe piante e le carte relative ai confini dello Stato toscano facevano anticamente parte dell'archivio dei Nove conservatori della giurisdizione e del dominio fiorentino, magistratura alla quale era affidata anche la tutela dei confini dello Stato durante il Principato mediceo. Durante il periodo lorenese, una parte delle competenze svolte dagli organi centrali fu trasferita alle nuove comunità istituite o rinnovate, procedendo con l’abolizione nel 1769 delle magistrature dei Nove e dei Capitani di parte ed alla creazione della Camera delle Comunità. Questo nuovo organo, dotato di personale tecnico, ed organizzato in due settori (quello degli affari contenziosi e quello degli affari economici) ebbe anche competenza sulle questioni di confine nonché la gestione del relativo archivio. Con il motuproprio del 5 aprile 1784 l'archivio delle Riformagioni, all'interno del quale era confluito due anni prima anche l'archivio dei Confini, fu trasferito alle dipendenze dell'Avvocato regio (creato nel 1778) a cui fu attribuita anche la funzione giurisdizionale sui confini e la cura del relativo archivio, precedentemente ordinato e inventariato. Il materiale cartografico fu così distinto fra “Piante antiche”, anteriori al 1782, e “Piante moderne”, relative al periodo 1782-1857. Le prime furono raccolte in registri o arrotolate in tubi di ferro detti “cannoni” e suddivise come le filze corrispondenti, alle quali sono collegate mediante rinvii, in nove “caselle” relative ai differenti tratti di confine del Granducato. Le altre, sempre arrotolate in tubi di ferro, furono invece suddivise in sezioni.
Nel periodo della dominazione francese così come al momento della restaurazione del Granducato, nel 1815, le questioni concernenti i confini ed il relativo archivio continuarono ad essere amministrate dall'Avvocato regio.
Serie-
Titolo unità archivisticaCasella IV
Numero unità archivistica4
Descrizione unità archivisticaLa casella contiene la documentazione relativa alle confinazioni del Mugello e della Romagna toscana con lo Stato della Chiesa. Questa è in parte raccolta in un registro ed in parte suddivisa e conservata all'interno di tubi di ferro detti 'cannoni'.
Titolo sottounità archivistica-
Descrizione sottounità archivistica-
Numero carta42c
AnnotazioniE’ rappresentata la linea di confine fra il Granducato di Toscana e lo Stato di Bologna. Questa separa i territori dei comuni di Bruscolo, Castro, Piatramala, Cavrenno, Caburaccia e Piancaldoli, appartenenti al Vicariato di Firenzuola, dai comuni bolognesi di Monte Ferdente, Castel dell’Alpi, Monghidoro, Campeggio, Gragnano, e S. Benedetto del Quercè. Sono indicati con precisione tutti termini di confine dal “termine triplice dello Squarcio tra Firenze, Bologna e Contea di Piano” fino al “termine di Carpineta triplice tra Firenze, Bologna e Tussignano”. Oltre alla scala in misura fiorentina è riportata quella in misura bolognese, ossia di pertiche di Bologna n. 500 (= 124 mm).
Il documento è conservato all'interno del cannone 1 insieme ad altre due carte (cc. 42a e 42b) relative alla confinazione.
Redattore schedaCinzia Bartoli
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