| | Titolo | [Pianta della Tenuta di Bruciano della comunità di Volterra e della sua confinazione con Fosini, feudo dei Signori Conti d'Elci] | Datazione | 1755 | Autori | - | Scala grafica | canne 400 di braccia 5 l'una a panno fiorentine | Scala numerica | 1:5615 | Altezza (mm) | 523 | Larghezza (mm) | 782 | Num.fogli/tavole | - | Tecnica | china e acquerello | Supporto | carta su tela | Orientamento | nord-ovest in alto | Conservazione | buona | Archivio | Archivio di Stato di Firenze | Fondo | Piante antiche dei confini | Descrizione fondo | Le piante e le carte relative ai confini dello Stato toscano facevano anticamente parte dell'archivio dei Nove conservatori della giurisdizione e del dominio fiorentino, magistratura alla quale era affidata anche la tutela dei confini dello Stato durante il Principato mediceo. Durante il periodo lorenese, una parte delle competenze svolte dagli organi centrali fu trasferita alle nuove comunità istituite o rinnovate, procedendo con l’abolizione nel 1769 delle magistrature dei Nove e dei Capitani di parte ed alla creazione della Camera delle Comunità. Questo nuovo organo, dotato di personale tecnico, ed organizzato in due settori (quello degli affari contenziosi e quello degli affari economici) ebbe anche competenza sulle questioni di confine nonché la gestione del relativo archivio. Con il motuproprio del 5 aprile 1784 l'archivio delle Riformagioni, all'interno del quale era confluito due anni prima anche l'archivio dei Confini, fu trasferito alle dipendenze dell'Avvocato regio (creato nel 1778) a cui fu attribuita anche la funzione giurisdizionale sui confini e la cura del relativo archivio, precedentemente ordinato e inventariato. Il materiale cartografico fu così distinto fra “Piante antiche”, anteriori al 1782, e “Piante moderne”, relative al periodo 1782-1857. Le prime furono raccolte in registri o arrotolate in tubi di ferro detti “cannoni” e suddivise come le filze corrispondenti, alle quali sono collegate mediante rinvii, in nove “caselle” relative ai differenti tratti di confine del Granducato. Le altre, sempre arrotolate in tubi di ferro, furono invece suddivise in sezioni.
Nel periodo della dominazione francese così come al momento della restaurazione del Granducato, nel 1815, le questioni concernenti i confini ed il relativo archivio continuarono ad essere amministrate dall'Avvocato regio. | Serie | - | Titolo unità archivistica | Casella III | Numero unità archivistica | 3 | Descrizione unità archivistica | La casella contiene la documentazione cartografica relativa alle confinazioni di Campiglia, Castiglion della Pescaia, Portoferraio, Massa Marittima, Volterra, Pomarance con Piombino, Scarlino, Suvereto, Castelnuovo, Sassetta e Castagneto. Questa è in parte raccolta in un registro ed in parte suddivisa e conservata all'interno di tubi di ferro detti 'cannoni'. | Titolo sottounità archivistica | - | Descrizione sottounità archivistica | - | Numero carta | 39 | Annotazioni | La rappresentazione mostra la linea di confine fra la tenuta di Bruciano della comunità di Volterra e Fosini feudo dei Conti d’Elci, definita nel 1755 mediante l’apposizione di 19 termini dal “botro di confine” che confluisce nel fiume Pavone fino ad un “botrello” nei pressi del “Campo delle Casaline de SS. Sergardi”. Nelle vicinanze, fra la “polloneta del Sig. Fabbrini” e la “polloneta di Pietro a Billi” (sempre di proprietà dei Sig.ri Sergardi) è segnato un tratto di confine esistente. Sono riportati con precisione anche i corsi d’acqua, le strade e gli insediamenti dislocati nella zona. A Fosini: la palazzina dei Sig.ri Marescotti, il podere di “Campo all’Orzo”, il podere “Malandeschino” e il podere “Malandesca”. Nella tenuta di Bruciano: il Palazzo con il podere “Piano dei Ceragi”, i poderi “Martinaccio”, “Perello”, “La Casetta” e “Vallone”, la fornace, il podere “Campo Murato”, il mulino di Bruciano, il seccatoio ed i poderi “Monna” e “Monnaina”. Il documento è conservato all'interno del cannone 1. | Redattore scheda | Cinzia Bartoli |
|