Logo CArtografia STOrica REgionale
 
Titolo[Sezioni trasversali dei torrenti Moiano, Maranzano e Tresa e pianta della Fabbrica del Callone Pontificio]
Datazione1780, agosto 26
Autori-
Scala graficabraccia 40 a panno fiorentine
Scala numerica1:120
Altezza (mm)645
Larghezza (mm)1430
Num.fogli/tavole-
Tecnicachina e acquerello
Supportocarta
Orientamentoassente
Conservazionebuona
ArchivioArchivio di Stato di Firenze
FondoPiante antiche dei confini
Descrizione fondoLe piante e le carte relative ai confini dello Stato toscano facevano anticamente parte dell'archivio dei Nove conservatori della giurisdizione e del dominio fiorentino, magistratura alla quale era affidata anche la tutela dei confini dello Stato durante il Principato mediceo. Durante il periodo lorenese, una parte delle competenze svolte dagli organi centrali fu trasferita alle nuove comunità istituite o rinnovate, procedendo con l’abolizione nel 1769 delle magistrature dei Nove e dei Capitani di parte ed alla creazione della Camera delle Comunità. Questo nuovo organo, dotato di personale tecnico, ed organizzato in due settori (quello degli affari contenziosi e quello degli affari economici) ebbe anche competenza sulle questioni di confine nonché la gestione del relativo archivio. Con il motuproprio del 5 aprile 1784 l'archivio delle Riformagioni, all'interno del quale era confluito due anni prima anche l'archivio dei Confini, fu trasferito alle dipendenze dell'Avvocato regio (creato nel 1778) a cui fu attribuita anche la funzione giurisdizionale sui confini e la cura del relativo archivio, precedentemente ordinato e inventariato. Il materiale cartografico fu così distinto fra “Piante antiche”, anteriori al 1782, e “Piante moderne”, relative al periodo 1782-1857. Le prime furono raccolte in registri o arrotolate in tubi di ferro detti “cannoni” e suddivise come le filze corrispondenti, alle quali sono collegate mediante rinvii, in nove “caselle” relative ai differenti tratti di confine del Granducato. Le altre, sempre arrotolate in tubi di ferro, furono invece suddivise in sezioni.
Nel periodo della dominazione francese così come al momento della restaurazione del Granducato, nel 1815, le questioni concernenti i confini ed il relativo archivio continuarono ad essere amministrate dall'Avvocato regio.
Serie-
Titolo unità archivisticaCasella II
Numero unità archivistica2
Descrizione unità archivisticaLa casella contiene la documentazione cartografica relativa alle confinazioni di Montepulciano, Valiano, Cetona, Chiusi, Lucignano e Monte S. Savino con lo Stato della Chiesa. Comprende anche il regolamento delle acque della Chiana e le confinazioni della Val di Chiana. Questa è in parte raccolta in un registro ed in parte suddivisa e conservata all'interno di tubi di ferro detti 'cannoni'.
Titolo sottounità archivistica-
Descrizione sottounità archivistica-
Numero carta36e
AnnotazioniQuesta è una delle tavole, in parte stampate ed in parte manoscritte, che costituiscono il corredo cartografico alle operazioni di bonifica concordate fra Granducato e Stato Pontificio alla fine del Settecento. Queste operazioni intraprese in base alla complessa linea di intervento stabilita fra i due stati (alla presenza di Benedetto Passionei commissario apostolico, Federigo Conte da Montauto commissario granducale, Pio Fantoni matematico del papa, Pietro Ferroni matematico del granduca, Andrea Vici ingegnere pontificio, Domenico Sardi ingegnere pontificio e Giuseppe Salvetti ingegnere granducale) consistono: nella nuova inalveazione del fiume Tresa e del torrente Maranzano per colmare i paduli del Lagherello e delle Bozze; nella realizzazione di un argine di separazione alto braccia 3 e largo braccia 4 che fissa la linea di spartiacque; nell’escavazione del nuovo canale Superiore della Chiana in cui andranno a convergere le acque della campagna (pontificia e toscana) che si estende oltre l’argine suddetto verso l’argine del Campo alla Volta. Sono rappresentate la pianta del Callone Pontificio e le sezioni trasversali dei torrenti Maranzano, Moiano e Tresa mettendone in evidenza l’assetto idrometrico. Le scale di rappresentazione, che variano per ciascun disegno, sono espresse sia in misura fiorentina che romana. Per le sezioni: braccia a panno fiorentine 40 (= 194 mm) e palmi romani 100 d’architetto (= 187 mm); per le lunghezze delle trasversali: braccia a panno fiorentine 2000 (= 194 mm) e palmi romani 5000 d’architetto (= 187 mm); per le altezze delle trasversali: braccia a panno fiorentine 20 (= 194 mm) e palmi romani 50 d’architetto (= 187 mm). La c. 37d è una copia. Il documento è conservato all'interno del cannone 28bis insieme alle cc. 36a, 36b, 36c, 36d, 36f.
Redattore schedaCinzia Bartoli
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