Logo CArtografia STOrica REgionale
 
Titolo[Pianta del corso della Chiana e suoi affluenti dal Ponte di Carnaiola fino allo sbocco in Arno]
Datazione[inizio del XVII sec.]
Autori-
Scala graficaassente
Scala numericaassente
Altezza (mm)500
Larghezza (mm)2000
Num.fogli/tavole-
Tecnicachina e acquerello
Supportopergamena
Orientamentoassente
Conservazionediscreta
ArchivioArchivio di Stato di Firenze
FondoPiante antiche dei confini
Descrizione fondoLe piante e le carte relative ai confini dello Stato toscano facevano anticamente parte dell'archivio dei Nove conservatori della giurisdizione e del dominio fiorentino, magistratura alla quale era affidata anche la tutela dei confini dello Stato durante il Principato mediceo. Durante il periodo lorenese, una parte delle competenze svolte dagli organi centrali fu trasferita alle nuove comunità istituite o rinnovate, procedendo con l’abolizione nel 1769 delle magistrature dei Nove e dei Capitani di parte ed alla creazione della Camera delle Comunità. Questo nuovo organo, dotato di personale tecnico, ed organizzato in due settori (quello degli affari contenziosi e quello degli affari economici) ebbe anche competenza sulle questioni di confine nonché la gestione del relativo archivio. Con il motuproprio del 5 aprile 1784 l'archivio delle Riformagioni, all'interno del quale era confluito due anni prima anche l'archivio dei Confini, fu trasferito alle dipendenze dell'Avvocato regio (creato nel 1778) a cui fu attribuita anche la funzione giurisdizionale sui confini e la cura del relativo archivio, precedentemente ordinato e inventariato. Il materiale cartografico fu così distinto fra “Piante antiche”, anteriori al 1782, e “Piante moderne”, relative al periodo 1782-1857. Le prime furono raccolte in registri o arrotolate in tubi di ferro detti “cannoni” e suddivise come le filze corrispondenti, alle quali sono collegate mediante rinvii, in nove “caselle” relative ai differenti tratti di confine del Granducato. Le altre, sempre arrotolate in tubi di ferro, furono invece suddivise in sezioni.
Nel periodo della dominazione francese così come al momento della restaurazione del Granducato, nel 1815, le questioni concernenti i confini ed il relativo archivio continuarono ad essere amministrate dall'Avvocato regio.
Serie-
Titolo unità archivisticaCasella II
Numero unità archivistica2
Descrizione unità archivisticaLa casella contiene la documentazione cartografica relativa alle confinazioni di Montepulciano, Valiano, Cetona, Chiusi, Lucignano e Monte S. Savino con lo Stato della Chiesa. Comprende anche il regolamento delle acque della Chiana e le confinazioni della Val di Chiana. Questa è in parte raccolta in un registro ed in parte suddivisa e conservata all'interno di tubi di ferro detti 'cannoni'.
Titolo sottounità archivistica-
Descrizione sottounità archivistica-
Numero carta33-1
AnnotazioniLa pianta, che si presenta in formato irregolare in quanto costituita da tre pezzi di carta pecora grossolanamente attaccati fra loro, inquadra la valle della Chiana tra l’Arno e il Ponte a Carnaiola, mettendo in risalto la complessa situazione idrografica: corso principale, zone paludose, affluenti (come il Foenna, il Salarco e altri corsi d’acqua di minore entità) e chiari. Si tratta di una rappresentazione di impostazione pittorica, nella quale sia i centri abitati (ad eccezione di Arezzo e Cortona raffigurati in pianta con le loro fortezze), che i monti e le colline che racchiudono le valli sono riportati in prospettiva. Nell’area di pianura, assolutamente povera di insediamenti, si nota il ricchissimo sistema dei mulini di Sarteano, costituito da una quindicina di impianti dislocati sui vari fossi che circondano l’abitato e che poi formano il fiume Astrone. Si riportano con precisione anche le strade (via da Arezzo per Quarrata, Ponte a Buriano e Valdarno; da Arezzo per Ponte alla Nave, Bastardo, incrocio con la strada Arezzo-Siena, Siena per l'Olmo e i Ponti di Arezzo; Olmo per Castiglione con proseguimento per Cortona detta 'Strada Maestra'; Olmo per Frassineto detta 'stradella'; altra Strada Maestra che si stacca dalla Arezzo-Siena per Foiano; Puliciano per Via del Porto, con attraversamento dell'acquitrino; strada Montepulciano-Valiano attraverso il grande ponte sulla zona umida; e infine molte altre strade prive di denominazione che dai castelli collinari scendono alla zona umida). Anche i ponti sono raffigurati in moltissimi casi senza nome, indicati con una doppia linea rossa. Dal Ponte a Buriano sull'Arno, si ricordano: il Ponte alla Nave (sulla strada Arezzo-Bastardo); Ponte a Chiana; Ponti di Arezzo (anche qui indicati ma senza nome); il grande Ponte di Valiano che attraversa tutta l'ampia palude; ed infine i ponti dello Stato Pontificio come il Buterone, il Ponte dei Ladri e il Ponte di Sotto. Sul retro si legge: 'Disenio della Chiana fatto per mostrare i lavori de’ papalini'. Il documento è conservato all’interno del cannone 26 insieme alla c. 33-2.
Redattore schedaCinzia Bartoli
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