Logo CArtografia STOrica REgionale
 
TitoloPianta e profilo dello stato dell'Acque delle Chiane dal Ponte di Valiano fino al Ponte di sotto, e di li al Muro grosso, riscontrata con quella fatta l'Anno 1663, e 1664, e ridotta al presente Stato nei Mesi, Maggio e Giugno 1719 da noi Egidio M. Bordoni Ign.re per parte di N. S., Gio Franchi Ign.re per parte di S.A.R
Datazione1719
AutoriFranchi Giovanni, ingegnere per parte di S.A.R.; Bordoni Egidio Maria, ingegnere per parte di Nostro Signore
Scala graficacanne romane 2000 di palmi 10 per ciascheduna
Scala numerica1:37797
Altezza (mm)620
Larghezza (mm)916
Num.fogli/tavole-
Tecnicaincisione in bianco e nero
Supportocarta
Orientamentoovest in alto
Conservazionepessima
ArchivioArchivio di Stato di Firenze
FondoPiante antiche dei confini
Descrizione fondoLe piante e le carte relative ai confini dello Stato toscano facevano anticamente parte dell'archivio dei Nove conservatori della giurisdizione e del dominio fiorentino, magistratura alla quale era affidata anche la tutela dei confini dello Stato durante il Principato mediceo. Durante il periodo lorenese, una parte delle competenze svolte dagli organi centrali fu trasferita alle nuove comunità istituite o rinnovate, procedendo con l’abolizione nel 1769 delle magistrature dei Nove e dei Capitani di parte ed alla creazione della Camera delle Comunità. Questo nuovo organo, dotato di personale tecnico, ed organizzato in due settori (quello degli affari contenziosi e quello degli affari economici) ebbe anche competenza sulle questioni di confine nonché la gestione del relativo archivio. Con il motuproprio del 5 aprile 1784 l'archivio delle Riformagioni, all'interno del quale era confluito due anni prima anche l'archivio dei Confini, fu trasferito alle dipendenze dell'Avvocato regio (creato nel 1778) a cui fu attribuita anche la funzione giurisdizionale sui confini e la cura del relativo archivio, precedentemente ordinato e inventariato. Il materiale cartografico fu così distinto fra “Piante antiche”, anteriori al 1782, e “Piante moderne”, relative al periodo 1782-1857. Le prime furono raccolte in registri o arrotolate in tubi di ferro detti “cannoni” e suddivise come le filze corrispondenti, alle quali sono collegate mediante rinvii, in nove “caselle” relative ai differenti tratti di confine del Granducato. Le altre, sempre arrotolate in tubi di ferro, furono invece suddivise in sezioni.
Nel periodo della dominazione francese così come al momento della restaurazione del Granducato, nel 1815, le questioni concernenti i confini ed il relativo archivio continuarono ad essere amministrate dall'Avvocato regio.
Serie-
Titolo unità archivisticaCasella II
Numero unità archivistica2
Descrizione unità archivisticaLa casella contiene la documentazione cartografica relativa alle confinazioni di Montepulciano, Valiano, Cetona, Chiusi, Lucignano e Monte S. Savino con lo Stato della Chiesa. Comprende anche il regolamento delle acque della Chiana e le confinazioni della Val di Chiana. Questa è in parte raccolta in un registro ed in parte suddivisa e conservata all'interno di tubi di ferro detti 'cannoni'.
Titolo sottounità archivistica-
Descrizione sottounità archivistica-
Numero carta24
AnnotazioniLa presente tavola registra le opere che devono essere realizzate a seguito della concordia siglata nel 1718 dal Granduca Cosimo III e papa Clemente XI. E’ raffigurata la pianta della parte meridionale della Valdichiana, a confine fra il Granducato di Toscana e lo Stato Pontificio, compresa fra il ponte di Carnaiola ed il poggio alle Forche presso Valiano, nella quale viene indicata con precisione la situazione idrografica con i due chiari di Chiusi e Montepulciano, le aree impaludate, la complessa rete di fiumi, fossi e canali e le colmate in atto. Sono inoltre riportati: il regolatore da murare all'apertura da farsi al Bastione di Campo alla Volta, il regolatore da farsi al Passo della Querce, il regolatore da farsi sotto il Chiaro di Montepulciano, la sezione delle due torri di 'Beccati Questo' e 'Beccati Quest'Altro' che mostra il livello delle acque del Chiaro di Chiusi ed un profilo longitudinale che mostra il livello delle acque di quest’ultimo e del chiaro di Montepulciano. La scala per la piante e le lunghezze del profilo è di canne romane 2000 di palmi 10 per ciascheduna (= 118 mm), mentre per le altezze del profilo è di palmi romani 100; la scala per le sezioni delle torri è di palmi romani 200; infine la scala per la luce e le vedute dei regolatori è di palmi romani 100. E' riportato anche il segmento corrispondente alla misura del palmo romano (= 217 mm). Il documento è conservato all'interno del cannone 19.
Redattore schedaCinzia Bartoli
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