Logo CArtografia STOrica REgionale
 
TitoloPianta delle Chiane dal Passo alla Quercia fino al Ponte di Sotto
Datazione1662, marzo
Autori-
Scala graficacanne 1000 di palmi 10 l'una alla romana
Scala numerica1:1048
Altezza (mm)558
Larghezza (mm)1556
Num.fogli/tavole-
Tecnicachina e acquerello
Supportocarta su tela
Orientamentoest sud-est in alto
Conservazionebuona
ArchivioArchivio di Stato di Firenze
FondoPiante antiche dei confini
Descrizione fondoLe piante e le carte relative ai confini dello Stato toscano facevano anticamente parte dell'archivio dei Nove conservatori della giurisdizione e del dominio fiorentino, magistratura alla quale era affidata anche la tutela dei confini dello Stato durante il Principato mediceo. Durante il periodo lorenese, una parte delle competenze svolte dagli organi centrali fu trasferita alle nuove comunità istituite o rinnovate, procedendo con l’abolizione nel 1769 delle magistrature dei Nove e dei Capitani di parte ed alla creazione della Camera delle Comunità. Questo nuovo organo, dotato di personale tecnico, ed organizzato in due settori (quello degli affari contenziosi e quello degli affari economici) ebbe anche competenza sulle questioni di confine nonché la gestione del relativo archivio. Con il motuproprio del 5 aprile 1784 l'archivio delle Riformagioni, all'interno del quale era confluito due anni prima anche l'archivio dei Confini, fu trasferito alle dipendenze dell'Avvocato regio (creato nel 1778) a cui fu attribuita anche la funzione giurisdizionale sui confini e la cura del relativo archivio, precedentemente ordinato e inventariato. Il materiale cartografico fu così distinto fra “Piante antiche”, anteriori al 1782, e “Piante moderne”, relative al periodo 1782-1857. Le prime furono raccolte in registri o arrotolate in tubi di ferro detti “cannoni” e suddivise come le filze corrispondenti, alle quali sono collegate mediante rinvii, in nove “caselle” relative ai differenti tratti di confine del Granducato. Le altre, sempre arrotolate in tubi di ferro, furono invece suddivise in sezioni.
Nel periodo della dominazione francese così come al momento della restaurazione del Granducato, nel 1815, le questioni concernenti i confini ed il relativo archivio continuarono ad essere amministrate dall'Avvocato regio.
Serie-
Titolo unità archivisticaCasella II
Numero unità archivistica2
Descrizione unità archivisticaLa casella contiene la documentazione cartografica relativa alle confinazioni di Montepulciano, Valiano, Cetona, Chiusi, Lucignano e Monte S. Savino con lo Stato della Chiesa. Comprende anche il regolamento delle acque della Chiana e le confinazioni della Val di Chiana. Questa è in parte raccolta in un registro ed in parte suddivisa e conservata all'interno di tubi di ferro detti 'cannoni'.
Titolo sottounità archivistica-
Descrizione sottounità archivistica-
Numero carta13
AnnotazioniLa pianta raffigura l’area che si estende dal Passo alla Querce fino al Ponte di Buterone con l’indicazione della complessa situazione idrografica. Sono indicati: l’argine di Buterone, il canale fatto dai Romani per inalveare l’Astrone con un proprio regolatore (costruito per volontà di Clemente VIII nel 1559), la linea rossa di confine fra il Granducato e lo Stato Pontificio, i fiumi Tresa e Maranzano che colmano il Chiaro di Città della Pieve, il rio della Valle, il rio di Montelungo, il tracciato dell’argine de’ Pievaioli e quello de’ Chiusini, l’argine di Gianfigliazzo ed anche il fosso della Paccianese ed il Gragnano. Viene inoltre messa in evidenza la colmata del piano di Cetona. Oltre agli abitati di Chiusi e Città della Pieve, raffigurati simbolicamente in prospettiva, sono riportati diversi insediamenti sparsi (come case coloniche ed osterie) dislocati nella zona collinare. Il documento è conservato all'interno del cannone 7. La c. 14 è una copia.
Redattore schedaCinzia Bartoli
[Nuova ricerca]