Logo CArtografia STOrica REgionale
 
Titolo[Pianta del confine fra il Granducato di Toscana e lo Stato della Chiesa fra Chiusi e Città della Pieve]
Datazione1607
AutoriRainaldi Geronimo, architetto dell'inclito Pontefice Romano; Mechini Gherardo, architetto del Granduca di Toscana; Maderno Carlo, architetto di Nostro Signore
Scala graficabraccia 1000
Scala numerica1:7875
Altezza (mm)745
Larghezza (mm)980
Num.fogli/tavole-
Tecnicachina e acquerello
Supportopergamena con bordi telati
Orientamentoovest in alto
Conservazionediscreta
ArchivioArchivio di Stato di Firenze
FondoPiante antiche dei confini
Descrizione fondoLe piante e le carte relative ai confini dello Stato toscano facevano anticamente parte dell'archivio dei Nove conservatori della giurisdizione e del dominio fiorentino, magistratura alla quale era affidata anche la tutela dei confini dello Stato durante il Principato mediceo. Durante il periodo lorenese, una parte delle competenze svolte dagli organi centrali fu trasferita alle nuove comunità istituite o rinnovate, procedendo con l’abolizione nel 1769 delle magistrature dei Nove e dei Capitani di parte ed alla creazione della Camera delle Comunità. Questo nuovo organo, dotato di personale tecnico, ed organizzato in due settori (quello degli affari contenziosi e quello degli affari economici) ebbe anche competenza sulle questioni di confine nonché la gestione del relativo archivio. Con il motuproprio del 5 aprile 1784 l'archivio delle Riformagioni, all'interno del quale era confluito due anni prima anche l'archivio dei Confini, fu trasferito alle dipendenze dell'Avvocato regio (creato nel 1778) a cui fu attribuita anche la funzione giurisdizionale sui confini e la cura del relativo archivio, precedentemente ordinato e inventariato. Il materiale cartografico fu così distinto fra “Piante antiche”, anteriori al 1782, e “Piante moderne”, relative al periodo 1782-1857. Le prime furono raccolte in registri o arrotolate in tubi di ferro detti “cannoni” e suddivise come le filze corrispondenti, alle quali sono collegate mediante rinvii, in nove “caselle” relative ai differenti tratti di confine del Granducato. Le altre, sempre arrotolate in tubi di ferro, furono invece suddivise in sezioni.
Nel periodo della dominazione francese così come al momento della restaurazione del Granducato, nel 1815, le questioni concernenti i confini ed il relativo archivio continuarono ad essere amministrate dall'Avvocato regio.
Serie-
Titolo unità archivisticaCasella II
Numero unità archivistica2
Descrizione unità archivisticaLa casella contiene la documentazione cartografica relativa alle confinazioni di Montepulciano, Valiano, Cetona, Chiusi, Lucignano e Monte S. Savino con lo Stato della Chiesa. Comprende anche il regolamento delle acque della Chiana e le confinazioni della Val di Chiana. Questa è in parte raccolta in un registro ed in parte suddivisa e conservata all'interno di tubi di ferro detti 'cannoni'.
Titolo sottounità archivistica-
Descrizione sottounità archivistica-
Numero carta11
AnnotazioniQuesta bella rappresentazione policroma inquadra l’area che va dal Ponte di Buterone fino al Chiaro di Chiusi con l’indicazione della linea di confine fra Granducato e Stato Pontificio, e della situazione idrografica esistente: con il Chiaro della Pieve (al centro), il Chiaro di Chiusi, ed il sistema di fossi, canali ed argini fino a questo momento realizzati: il fiume Lastrone (Astrone), il fosso dei Romani che riceve l'escrescenze del Lastrone, il canale di Buterone, il fiume che va al Campo della Volta, il Triesa (Tresa), il Triesa Vecchia, il fosso di Monte Longo, il canale della Chiana. Il disegno è arricchito dalle annotazioni presenti nel cartiglio in basso a sinistra. La scala è espressa sia in misura fiorentina che romana. Per le lunghezze: scala di braccia 1000 e scala di canne 300 a palmi 10 per canna. Per le larghezze: scala di braccia 500 e scala di canne 100. Il documento è conservato all'interno del cannone 5.
Redattore schedaCinzia Bartoli
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