Logo CArtografia STOrica REgionale
 
TitoloPianta demostrativa della differenza vertente tra il territorio di S.A.R. e la contea di Chitignano ai confini di Sarna e di Ruosina fatta il XVIIII luglio 1723
Datazione1723, luglio 19
AutoriRuggeri o Ruggieri Ferdinando
Scala graficacanne 30 di braccia 5 l'una a panno
Scala numerica1:492
Altezza (mm)538
Larghezza (mm)1108
Num.fogli/tavole-
Tecnicachina e acquerello
Supportocarta
Orientamentonord in alto
Conservazionebuona
ArchivioArchivio di Stato di Firenze
FondoPiante antiche dei confini
Descrizione fondoLe piante e le carte relative ai confini dello Stato toscano facevano anticamente parte dell'archivio dei Nove conservatori della giurisdizione e del dominio fiorentino, magistratura alla quale era affidata anche la tutela dei confini dello Stato durante il Principato mediceo. Durante il periodo lorenese, una parte delle competenze svolte dagli organi centrali fu trasferita alle nuove comunità istituite o rinnovate, procedendo con l’abolizione nel 1769 delle magistrature dei Nove e dei Capitani di parte ed alla creazione della Camera delle Comunità. Questo nuovo organo, dotato di personale tecnico, ed organizzato in due settori (quello degli affari contenziosi e quello degli affari economici) ebbe anche competenza sulle questioni di confine nonché la gestione del relativo archivio. Con il motuproprio del 5 aprile 1784 l'archivio delle Riformagioni, all'interno del quale era confluito due anni prima anche l'archivio dei Confini, fu trasferito alle dipendenze dell'Avvocato regio (creato nel 1778) a cui fu attribuita anche la funzione giurisdizionale sui confini e la cura del relativo archivio, precedentemente ordinato e inventariato. Il materiale cartografico fu così distinto fra “Piante antiche”, anteriori al 1782, e “Piante moderne”, relative al periodo 1782-1857. Le prime furono raccolte in registri o arrotolate in tubi di ferro detti “cannoni” e suddivise come le filze corrispondenti, alle quali sono collegate mediante rinvii, in nove “caselle” relative ai differenti tratti di confine del Granducato. Le altre, sempre arrotolate in tubi di ferro, furono invece suddivise in sezioni.
Nel periodo della dominazione francese così come al momento della restaurazione del Granducato, nel 1815, le questioni concernenti i confini ed il relativo archivio continuarono ad essere amministrate dall'Avvocato regio.
Serie-
Titolo unità archivisticaCasella I
Numero unità archivistica1
Descrizione unità archivisticaLa casella contiene la documentazione cartografica relativa alle confinazioni di Anghiari, Arezzo, Borgo S. Sepolcro, Cortona, Monterchi, Poppi e Pratovecchio con lo Stato della Chiesa, il Marchesato del Monte S. Maria, la contea di Chitignano e il Ducato di Urbino. Questa è in parte raccolta in un registro ed in parte suddivisa e conservata all'interno di tubi di ferro detti 'cannoni'.
Titolo sottounità archivistica-
Descrizione sottounità archivistica-
Numero carta4
AnnotazioniIl disegno mostra il confine fra la contea di Chitignano e il territorio di S.A.R. nei territori di Sarna e Ruosina (Rosina). Come possiamo vedere, la linea di confine è determinata dalla strada che viene da Bibbiena e dalla strada che va alla Croce di Sarna. Con il n. 4 viene indicata la strada che, come si apprende dalle annotazioni riportate a destra della tavola, viene pretesa “da quei di Contea per divisoria de’ Territori”. Questa sarebbe stata “guastata” ed “abolita” da Giovanni Montini proprietario dei terreni contigui, dopo avere allargato e sistemato il tratto che passa per la “Maestà”, il cui alzato è riportato in basso a sinistra (2). Si tratta di un edificio religioso privo di immagini di Santi, caratterizzato solamente dalla presenza di un’iscrizione “Iaco Laurentini A.D. 1656” (3) nella parete esposta a nord. Con il n. 6 viene indicato il muro a secco realizzato dal Montini a difesa del suo terreno, mentre con il n. 7 viene indicata una seconda muraglia realizzata dal Montini ed in parte demolita dagli abitanti della Contea, i quali per tale atto furono processati alla Corte della Pieve a S. Stefano. La rappresentazione risulta particolarmente accurata sia per quanto riguarda la vegetazione, resa con sfumo di colore e simboli, sia per quanto riguarda i centri abitati di Sarna e Croce di Sarna raffigurati simbolicamente in prospettiva. La scala è di braccia 10 per la Maestà del Tabernacolo e di braccia 1 per l'iscrizione. Il documento è conservato al'interno del cannone 5.
Redattore schedaCinzia Bartoli
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