Logo CArtografia STOrica REgionale
 
TitoloTerritorio e confine di Monterchi
Datazione1674
AutoriMarmori Bernardo
Scala graficacanne 100
Scala numerica1:2116
Altezza (mm)853
Larghezza (mm)1482
Num.fogli/tavole-
Tecnicachina e acquerello
Supportocarta su tela
Orientamentonord-est in alto
Conservazionediscreta
ArchivioArchivio di Stato di Firenze
FondoPiante antiche dei confini
Descrizione fondoLe piante e le carte relative ai confini dello Stato toscano facevano anticamente parte dell'archivio dei Nove conservatori della giurisdizione e del dominio fiorentino, magistratura alla quale era affidata anche la tutela dei confini dello Stato durante il Principato mediceo. Durante il periodo lorenese, una parte delle competenze svolte dagli organi centrali fu trasferita alle nuove comunità istituite o rinnovate, procedendo con l’abolizione nel 1769 delle magistrature dei Nove e dei Capitani di parte ed alla creazione della Camera delle Comunità. Questo nuovo organo, dotato di personale tecnico, ed organizzato in due settori (quello degli affari contenziosi e quello degli affari economici) ebbe anche competenza sulle questioni di confine nonché la gestione del relativo archivio. Con il motuproprio del 5 aprile 1784 l'archivio delle Riformagioni, all'interno del quale era confluito due anni prima anche l'archivio dei Confini, fu trasferito alle dipendenze dell'Avvocato regio (creato nel 1778) a cui fu attribuita anche la funzione giurisdizionale sui confini e la cura del relativo archivio, precedentemente ordinato e inventariato. Il materiale cartografico fu così distinto fra “Piante antiche”, anteriori al 1782, e “Piante moderne”, relative al periodo 1782-1857. Le prime furono raccolte in registri o arrotolate in tubi di ferro detti “cannoni” e suddivise come le filze corrispondenti, alle quali sono collegate mediante rinvii, in nove “caselle” relative ai differenti tratti di confine del Granducato. Le altre, sempre arrotolate in tubi di ferro, furono invece suddivise in sezioni.
Nel periodo della dominazione francese così come al momento della restaurazione del Granducato, nel 1815, le questioni concernenti i confini ed il relativo archivio continuarono ad essere amministrate dall'Avvocato regio.
Serie-
Titolo unità archivisticaCasella I
Numero unità archivistica1
Descrizione unità archivisticaLa casella contiene la documentazione cartografica relativa alle confinazioni di Anghiari, Arezzo, Borgo S. Sepolcro, Cortona, Monterchi, Poppi e Pratovecchio con lo Stato della Chiesa, il Marchesato del Monte S. Maria, la contea di Chitignano e il Ducato di Urbino. Questa è in parte raccolta in un registro ed in parte suddivisa e conservata all'interno di tubi di ferro detti 'cannoni'.
Titolo sottounità archivistica-
Descrizione sottounità archivistica-
Numero carta3a
AnnotazioniL’intento della rappresentazione è quello di mostrare i confini del vicariato di Monterchi. Con il colore “turchino” sono indicati il confine con il territorio di Citerna ed anche quello con il territorio di Arezzo, mentre in giallo il confine con il Marchesato di Monte Santa Maria. Con il rosso infine sono indicati il confine con Anghiari e quello con Città di Castello. Sono riportati i corsi d’acqua (quali il fiume Riccianello lungo il quale è tracciato il confine con il marchesato di Monte Santa Maria, il Padonchia, il Cerfone, il Centena e il Sovara), gli abitati di Monterchi, Citerna, Lipiani (Lippiano), Sorci, Castiglioncello e gli insediamenti di minore entità. Da notare la precisa indicazione degli edifici religiosi, dei mulini (di Sorci e d’Elci) e infine della “torre dove fu preso il Franca” nel territorio del marchesato. Il documento è conservato all'interno del cannone 4 insieme alla c. 3b.
Redattore schedaCinzia Bartoli
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