Logo CArtografia STOrica REgionale
 
TitoloCarta della Provincia della Val d’Elsa divisa nelle sue Comunità
Datazione[1778-1783]
Autori-
Scala graficamiglia 6 toscane
Scala numerica1:89351
Altezza (mm)452
Larghezza (mm)600
Num.fogli/tavole-
Tecnicachina e acquerello
Supportocarta
Orientamentonord in alto
Conservazionebuona
ArchivioNàrodni Archiv Praha
FondoRodinný Archiv Toskánsckých Habsburku
Descrizione fondoRaccolta della documentazione, pubblica e privata, dei granduchi lorenesi giunta in Boemia al seguito di Leopoldo II, partito precipitosamente da Firenze la mattina del 27 aprile del 1859.
SerieMap
Titolo unità archivisticaProvincie del Granducato
Numero unità archivistica33a
Descrizione unità archivisticaSi tratta di una raccolta di 25 mappe sciolte, tutte delle stesse dimensioni e con uguali orientamento e scala, numerate a posteriori, contenute in un contenitore di carta originale dove sono elencate tutte le comunità che fanno parte delle aggregazioni territoriali intercomunali raffigurate nelle mappe. Ogni tavola raffigura infatti un gruppo omogeneo di comunità del Granducato di Toscana che non corrisponde alla tradizionale ripartizione in province amministrative giudiziarie (i vicariati) esistenti e riformati nel 1773-74, ma sembra piuttosto un tentativo di riorganizzare, su basi geografiche, l’aggregazione delle comunità per finalità sempre di tipo amministrativo. I raggruppamenti sono i seguenti: territorio di Massa; Casole; Siena; Asinalunga; Chiusi e Radicofani; Pienza e Montalcino; Arcidosso e S. Fiora; Sovana; Grosseto; Buonconvento; Lunigiana; Pietrasanta e Barga; montagna di Pistoia; Pistoia e Pescia; Mugello; parte della Romagna; altra parte della Romagna; Arezzo; Cortona e Val di Chiana; Valdarno di sopra; Casentino; Firenze e Prato; Val d’Elsa; Valdarno di sotto; Pisa e Livorno; Volterra. In un’annotazione apposta sull’inserto cartaceo che serve da contenitore alle piante, il funzionario granducale Orazio Bosi avverte: “Allorché S.A.I. e R. mi consegnò le carte citate nel presente indice mancava quella delle isole”. I contenuti sono quelli consueti della migliore cartografia amministrativa della seconda metà del XVIII secolo riferibile a Ferdinando Morozzi e ai fratelli Giachi: insediamenti principali in rosso, vie di comunicazione in marrone, corpi idrici in azzurro, confini comunali (ciò rappresenta un elemento di grande interesse vista la rarità di questa indicazione in altri prodotti simili) e provinciali con colori diversi, orografia in modo un po’ approssimativo con tratteggio e sfumo. La datazione è attribuibile sulla base di questi contenuti: presenza della strada Ximeniana Modenese con le sue poste, che fu aperta nel 1778 (c. 13); assenza dei forti costruiti nella seconda metà degli anni ’80 del secolo (come S. Rocco, Bibbona e Forte dei Marmi) e aggregazione comunale della Maremma grossetana precedente la Riforma del 1783.
Titolo sottounità archivistica-
Descrizione sottounità archivistica-
Numero carta22
AnnotazioniLa mappa fa parte di una raccolta di 25 carte sciolte, tutte delle stesse dimensioni e con uguali orientamento e scala, numerate a posteriori, contenute in un contenitore di carta originale dove sono elencate tutte le comunità che fanno parte delle aggregazioni territoriali intercomunali raffigurate nelle mappe. Ogni tavola raffigura infatti un gruppo omogeneo di comunità del Granducato di Toscana che non corrisponde alla tradizionale ripartizione in province amministrative giudiziarie (i vicariati) esistenti e riformati nel 1773-74, ma sembra piuttosto un tentativo di riorganizzare, su basi geografiche, l’aggregazione delle comunità per finalità sempre di tipo amministrativo. I raggruppamenti sono i seguenti: territorio di Massa; Casole; Siena; Asinalunga; Chiusi e Radicofani; Pienza e Montalcino; Arcidosso e S. Fiora; Sovana; Grosseto; Buonconvento; Lunigiana; Pietrasanta e Barga; montagna di Pistoia; Pistoia e Pescia; Mugello; parte della Romagna; altra parte della Romagna; Arezzo; Cortona e Val di Chiana; Valdarno di sopra; Casentino; Firenze e Prato; Val d’Elsa; Valdarno di sotto; Pisa e Livorno; Volterra. In un’annotazione apposta sull’inserto cartaceo che serve da contenitore alle piante, il funzionario granducale Orazio Bosi avverte: “Allorché S.A.I. e R. mi consegnò le carte citate nel presente indice mancava quella delle isole”. I contenuti sono quelli consueti della migliore cartografia amministrativa della seconda metà del XVIII secolo riferibile a Ferdinando Morozzi e ai fratelli Giachi: insediamenti principali in rosso, vie di comunicazione in marrone, corpi idrici in azzurro, confini comunali (ciò rappresenta un elemento di grande interesse vista la rarità di questa indicazione in altri prodotti simili) e provinciali con colori diversi, orografia in modo un po’ approssimativo con tratteggio e sfumo. La datazione è attribuibile sulla base di questi contenuti: presenza della strada Ximeniana Modenese con le sue poste, che fu aperta nel 1778 (c. 13); assenza dei forti costruiti nella seconda metà degli anni ’80 del secolo (come S. Rocco, Bibbona e Forte dei Marmi) e aggregazione comunale della Maremma grossetana precedente la Riforma del 1783. Questa figura comprende: le comunità di S. Casciano Val di Pesa, Montespertoli, Certaldo, Barberino di Val d’Elsa, Poggibonsi, S. Gimignao e Colle di Val d’Elsa.
Redattore schedaAnna Guarducci
[Nuova ricerca]