Logo CArtografia STOrica REgionale
 
TitoloReal Tenuta di San Rossore presso la Città di Pisa distinta con i nomi generali di Cascine Vecchie e Cascine Nuove di San Rossore
Datazione1840
Autori-
Scala grafica1:10.000
Scala numericaassente
Altezza (mm)985
Larghezza (mm)485
Num.fogli/tavole-
Tecnicachina e acquerello
Supportocarta
Orientamentoest in alto
Conservazionebuona
ArchivioNàrodni Archiv Praha
FondoRodinný Archiv Toskánsckých Habsburku
Descrizione fondoRaccolta della documentazione, pubblica e privata, dei granduchi lorenesi giunta in Boemia al seguito di Leopoldo II, partito precipitosamente da Firenze la mattina del 27 aprile del 1859.
SerieMap
Titolo unità archivisticaReal Tenuta di San Rossore presso la Città di Pisa distinta con i nomi generali di Cascine Vecchie e Cascine Nuove di San Rossore
Numero unità archivistica324
Descrizione unità archivisticaMappa originale in tre sezioni di dimensioni diverse da ricomporre (985x1710 mm complessivamente) disegnata dai dipendenti Alessandro Berti aiuto archivista, Giuseppe Falciani e Torello Giurlani impiegati di Pisa, Carlo Taddei commesso, sotto la direzione del soprintendente Pietro Municchi, 1840. Nelle annotazioni si specificano le varie unità di coltura richiamate con cromatismi: pinete selvatiche (915,38), domestiche (3414,12), bosco ceduo di diversa qualità (2386,24 ha), ragnaie (489,60), orti e piantonaie (17.09), praterie da fieno (813,48), pasture basse acquitrinose (1756,55), pasture d’erba e terra sana (3462,74), coltivazioni a viti e alberi (961,93), alberete sulle golene dei fiumi (65,71), vetriciaie sulle ripe (115,06), paduline e lame (390,11), tombolo e spiaggia del mare (446,86), per complessivi Quadrati 15.184,87, ovvero 5061,62 ha. Numero degli alberi con le misure del tronco, qui complessivamente: pini domestici 434.513 (di cui 7 d’Aleppo); pini selvatici 134.301; querce 117.028; cerri 66; lecci 7717; olmi 45.152; frassini 22.155; alberi bianchi o gattici 20.200; alberi neri 16.139; ontani 24.092; salici 558; testucchi o aceri campestri 3; castagni 20; sughere 2; cipressi 6372; platani 902; acacie 496; catalpe 60. Totale alberi da taglio 829.776. Prodotto decennale del ceduo: cataste 6295; fascine 156.320. Alberi domestici o “fruttiferi”: ciliegi 32; fichi 226; peschi 113; albicocchi 20; meli 308; peri 39; susini 68; noci 26; nespoli e diversi 8; viti a pioppo ed a palo 113.666. Documenta le trasformazioni prodotte dalla fine del XVIII secolo: con i Nuovi Bagni del Gombo, vari fabbricati come le Case Nuove al Femminello, la casa delle Vacche Brade nel sito dell’antico magazzino dei pinoli, il Boschetto e la Palazzina. Interessante appare l’annotazione al Forte di Bocca di Serchio, al Gombo e a Bocca d’Arno che il granduca, nel 1829, aveva fatto apporre dei termini murati alla distanza di braccia 160 dal mare (a Bocca di Serchio), di braccia 204 (al Gombo) e di 40 a Bocca d’Arno in destra fluviale presso l’argine di stipo, “per riconoscere il ritiro del mare medesimo”.
Titolo sottounità archivistica-
Descrizione sottounità archivistica-
Numero carta3
AnnotazioniSi tratta di una delle parti della mappa originale in tre sezioni, di dimensioni diverse da ricomporre (985x1710 mm complessivamente), disegnata dai dipendenti Alessandro Berti aiuto archivista, Giuseppe Falciani e Torello Giurlani impiegati di Pisa, Carlo Taddei commesso, sotto la direzione del soprintendente Pietro Municchi, 1840. Nelle annotazioni si specificano le varie unità di coltura richiamate con cromatismi: pinete selvatiche (915,38), domestiche (3414,12), bosco ceduo di diversa qualità (2386,24 ha), ragnaie (489,60), orti e piantonaie (17.09), praterie da fieno (813,48), pasture basse acquitrinose (1756,55), pasture d’erba e terra sana (3462,74), coltivazioni a viti e alberi (961,93), alberete sulle golene dei fiumi (65,71), vetriciaie sulle ripe (115,06), paduline e lame (390,11), tombolo e spiaggia del mare (446,86), per complessivi Quadrati 15.184,87, ovvero 5061,62 ha. Numero degli alberi con le misure del tronco, qui complessivamente: pini domestici 434.513 (di cui 7 d’Aleppo); pini selvatici 134.301; querce 117.028; cerri 66; lecci 7717; olmi 45.152; frassini 22.155; alberi bianchi o gattici 20.200; alberi neri 16.139; ontani 24.092; salici 558; testucchi o aceri campestri 3; castagni 20; sughere 2; cipressi 6372; platani 902; acacie 496; catalpe 60. Totale alberi da taglio 829.776. Prodotto decennale del ceduo: cataste 6295; fascine 156.320. Alberi domestici o “fruttiferi”: ciliegi 32; fichi 226; peschi 113; albicocchi 20; meli 308; peri 39; susini 68; noci 26; nespoli e diversi 8; viti a pioppo ed a palo 113.666. Documenta le trasformazioni prodotte dalla fine del XVIII secolo: con i Nuovi Bagni del Gombo, vari fabbricati come le Case Nuove al Femminello, la casa delle Vacche Brade nel sito dell’antico magazzino dei pinoli, il Boschetto e la Palazzina. Interessante appare l’annotazione al Forte di Bocca di Serchio, al Gombo e a Bocca d’Arno che il granduca, nel 1829, aveva fatto apporre dei termini murati alla distanza di braccia 160 dal mare (a Bocca di Serchio), di braccia 204 (al Gombo) e di 40 a Bocca d’Arno in destra fluviale presso l’argine di stipo, “per riconoscere il ritiro del mare medesimo”.
Redattore schedaAnna Guarducci
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