Logo CArtografia STOrica REgionale
 
TitoloIn occasione della Controversia di Confini tra Ser.mo Gran Duca di Toscana col Duca di Parma. Rimessa nel Senato di Venezia, 22 giugno 1689
Datazione1689, giugno 22
Autori-
Scala graficaassente
Scala numericaassente
Altezza (mm)300
Larghezza (mm)220
Num.fogli/tavole-
Tecnicachina e acquerello
Supportocarta
Orientamentoovest in alto
Conservazionebuona
ArchivioBiblioteca Moreniana di Firenze
FondoPalagi
Descrizione fondoAcquistato nel 1882, è costituito da materiale composito con un centinaio di filze di cui 10 di carteggi degli Accademici della Crusca (XVI-XIX secolo), 6 filze delle carte del professor Filippo Nesti e altre filze che comprendono materiale vastissimo di carattere e interesse toscano. Insieme alle carte, ci sono circa 300 volumi manoscritti che trattano della storia delle famiglie, delle notizie sui monasteri e le chiese e della vita artistica e culturale fiorentina (quaderni di ricevute, libri di sacrestia, ricettari ecc.).
Serie-
Titolo unità archivistica-
Numero unità archivistica-
Descrizione unità archivistica-
Titolo sottounità archivistica-
Descrizione sottounità archivistica-
Numero carta29
AnnotazioniLa carta, con impostazione prospettico-vedutistica raffigura l'alta Lunigiana con l'orografia e l'idrografia, insediamenti, strade e confini. Il documento è contenuto all'interno di un volume, il 29, rilegato in filze (la prima filza contiene la carta numero 4). In tutto il volume sono presenti 203 mappe. La carta topografica è stata redatta in occasione della controversia dei confini insorta fra il Granduca di Toscana e il Duca di Parma e discussa dinanzi al Senato Veneto nel 1689. Le controversie in materia di confini fra gli abitanti di Zeri e quelli di Borgo Val di Taro, sudditi di Parma, si erano riaccese nel 1688 quando gli esecutori di Borgo avevano catturato un suddito di Toscana in terra di Zeri. Gli abitanti di Zeri sostenevano che appartenesse alla loro comunità un territorio confinante con Borgo Val di Taro e di averlo utilizzato da tempo immemorabile fin da quando Pontremoli era sotto il dominio spagnolo. Ma non appena il feudo di Pontremoli fu comprato, alla metà del seicento, dal granduca di Toscana, gli abitanti di Val di Taro cominciarono ad impedire agli abitanti di Zeri l'accesso al territorio contestato dove si recavano a far legna e a pascolare i propri greggi. Poiché il granduca Ferdinando II non aveva tempestivamente effettuato la ricognizione dei confini, desideroso di mantenere buoni rapporti col duca di Parma suo nipote, i Parmensi arrivarono addirittura ad impedire agli abitanti di Zeri il godimento dei pascoli e il diritto di legnatico. Fin dal 1673 e in seguito nel 1685 e nel 1686 erano stati fatti dei tentativi di regolamento di confini finché la risoluzione della controversia fu affidata alla Repubblica Veneta. Nella carta sono disegnate due linee di confine. Quella rossa che separa il territorio di Guinadi (comunità di Zeri) da Borgo Val di Taro secondo quanto anticamente stabilito dal privilegio di Lodovico il Bavaro. Il confine si delinea: 'dalla croce di Ferro al Tarodine a Capra Morta e da essa per tutta la parte che piove verso Val di Taro di tutti i sopra detti monti sino al Gotro'. La linea marrone indica invece il confine proposto dagli abitanti di Val di Taro che doveva essere tracciato nelle località attraversate dalla linea A-L 'seguitando sopra la sommità degl'altri monti Tocchiero e Cuchergna per la Costa del Poggione e da indi alla sommità di tutti gl'altri monti posti fra Pelada di Zeri Orsale e Monte Gotro ad acqua pendente fino al Gotro'. La carta costituì, con molta probabilità, la base per quella eseguita da Ferdinando Morozzi relativamente alla stessa zona e conservata all'Archivio di Stato di Siena (Comune di Colle di Val d'Elsa, Carte geografiche di Ferdinando Morozzi, n. 27). Cfr. 'Itinerari Moreniani in Toscana-Mostra del 110 anniversario delle istituzioni della Biblioteca Moreniana', 1980, pp. 52-53.
Redattore schedaLeonardo Rombai
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