I catasti storici
I catasti ottocenteschi rappresentarono una vera rivoluzione
cartografica nella Toscana preunitaria. Per le loro caratteristiche
geometrico-particellari di estrema precisione costituiscono, ancora
oggi, uno strumento fondamentale per lo studio e la restituzione
dell'assetto territoriale della Toscana prima delle grandi trasformazioni
avvenute a partire dalla fine del XIX secolo. Nella seconda metà
del Settecento, una sperimentazione del catasto
pietroleopoldino, interrotta nel 1785, fu avviata su alcune Comunità
del pistoiese e del senese. Nei primi anni dell'Ottocento, durante
la breve esperienza del Governo Repubblicano Democratico Lucchese (1803),
sul territorio di Lucca fu avviata un'opera di catastazione. Infine, con
le operazioni catastali volute da Napoleone (1808), che si protrassero
fino alla caduta dell'Impero, furono effettuati rilievi in circa 40
delle 245 Comunità toscane. Questa esperienza divenne il modello
per i progetti che seguirono.
Nel 1817, Ferdinando III decreta la formazione del nuovo catasto
per i territori del Granducato di Toscana.
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Nel 1826, con il cosiddetto "Impianto del Catasto", per ogni territorio comunitativo
furono realizzati un "Quadro d'insieme" e le mappe con la rappresentazione
di tutti gli appezzamenti,
divisi in Sezioni e Fogli. Negli anni 1832-35, con l'affidamento alle Cancellerie
comunitative di una copia delle tre serie di atti fondamentali componenti il
catasto: le Tavole Indicative, i Campioni e le Mappe, fu realizzata la cosiddetta
"Attivazione del Catasto". Restavano escluse le isole dell'Arcipelago toscano, che
erano esenti da imposta fondiaria, per le quali il rilevamento catastale fu realizzato
tra il 1840 ed il 1845.
Nel Ducato di Lucca, l'attesa riforma del Catasto fu ordinata il 17 novembre 1829
dal Duca Carlo Lodovico di Borbone il cui Decreto diede il via ad un'imponente
operazione di triangolazione dalla quale ha avuto origine la prima cartografia
scientifica relativa al territorio lucchese, mentre i rilevamenti catastali furono
ultimati solo dai Savoia nel 1869.
Nel territorio del Ducato di Massa e Carrara le operazioni
catastali furono
avviate con Decreto della Duchessa Maria Beatrice d'Este il 30 maggio 1820.
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Il progetto
Promosso dalla Regione Toscana, il progetto CASTORE è stato realizzato, in
collaborazione con Archivi di Stato toscani, sulla base di un Accordo
sottoscritto nel luglio 2004 con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
Il progetto ha riguardato la riproduzione digitale di oltre 12000 mappe catastali
ottocentesche, la loro schedatura analitica e la loro georeferenziazione.
L'uso delle tecnologie di rete ha permesso la diffusione e la valorizzazione presso
il grande pubblico di un patrimonio di grande interesse e valore storico, garantendo,
contemporaneamente, la salvaguardia dei documenti originali. Le mappe sono liberamente
consultabili in Internet, sia come singole riproduzioni degli originali d'archivio
con la relativa scheda informativa, sia come mosaico di mappe georeferenziate,
consultabili con continuità territoriale e confrontabili con le cartografie moderne
in ambiente WEB-GIS.
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